Attualmente i Movimenti Ecclesiali sono al centro di dibattiti teologici e dell’opinione pubblica che spesso, semplicisticamente, tendono ad etichettarli come movimenti integralisti, fondamentalisti, antimodernisti, papisti e settari.Tali definizioni sommarie sono frutto di una mancata riflessione storica sulla nascita e proliferazione di tali movimenti. Ancora oggi il dibattito teologico all’interno della Chiesa tende ad analizzare questo fenomeno secondo parametri dell’apologetica, portata avanti dai movimenti stessi e dai propri protettori, e dalla contro apologetica, che vede in essi le cause della crisi della Chiesa contemporanea.La storiografia laica si è interessata ai movimenti ecclesiali da poco tempo, vedendo nei movimenti uno dei principali canali di ricerca per analizzare alcuni fenomeni come il rapporto che la Chiesa Cattolica ha con il mondo secolarizzato, i rapporti tra le istituzioni vaticane e le realtà territoriali, i mutamenti liturgici, devozionali e teologici che si stanno realizzando all’interno della Chiesa stessa. In questo saggio, suddiviso in due volumi, si analizza la storia di uno dei più importanti e criticati movimenti ecclesiali: il Cammino Neocatecumenale. Nato in Spagna nelle baracche madrilene di Palomeras Altas negli anni ’60 del ’900 grazie all’iniziativa del pittore Kiko Argüello e della missionaria Carmen Hernández, esso conta più di un milione di aderenti dei quali solo 250.000 in Italia, facendo di esso la realtà ecclesiale con più aderenti al mondo. Danilo Riccardi è dottore magistrale in Scienze Storiche, specializzato in Storia del cristianesimo e delle chiese. Il suo interesse principale riguarda i Movimenti Ecclesiali nati dopo il Concilio Vaticano.Consulente storico dell'associazione "Nilo", attualmente è professore di storia e filosofia.
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