Non l'ennesimo ricettario. Più che cuoco Matteucci si definisce cuciniere. Si tratta di una figura antimetafisica che incede sotto i nostri occhi golosi senza prosopopea né pregiudizi. Contro l'esercito degli chef, il cui lavoro principale è diventato quello di promuovere la propria immagine, l'autore ci rammenta che alla fine ciò che conta è l'esperienza sul campo.Antonio Gnoli, "la Repubblica"Un libro elegante, un po' dandy e piuttosto ironico. Con una conclusione implicita, nascosta fra le righe, ma perentoria, a sigillo di una lunga stagione: «finita la lotta di classe, è cominciata quella di carne».Mario Baudino, "La Stampa"I fornelli sono un luogo affascinante ma estremamente pericoloso. Dentro ogni ricetta si insinua il famoso 'q.b.', che manda in bestia i più e fa sentire gli altri, i pochi eletti che sanno, come membri di una setta esclusiva. Matteucci ha scritto un libro divertente che la parolina magica la spiattella nel titolo, il racconto di uno che ama mangiare e cucinare e il cui pregio principale è l'ironia.Caterina Soffici, "Style"
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