"L'inizio della storia delle discriminazioni arriva a noi attraverso la voce del mito."Siamo abituati a pensare alla Grecia come alla culla della nostra civiltà, eppure di questa eredità fa parte anche il modo in cui consideriamo il rapporto tra i generi: un lascito che ha superato i millenni con tracce che continuano a pesare sulle nostre vite. Tutto comincia con un mito. Esiodo racconta la nascita della prima donna, mandata da Zeus sulla terra come punizione per la colpa commessa da Prometeo: rubare il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini, riducendo così la distanza che li separava dagli immortali. Pandora è "un male così bello" da essere un "inganno al quale non si sfugge". Rappresenta un'alterità incomprensibile agli uomini, tanto misteriosa da essere paragonabile solo alla morte. Da lei, dice Esiodo, discende "il genere maledetto, la tribù delle donne". Eva Cantarella illumina alcuni momenti di una vicenda lunghissima, che dal mito giunge ai medici e ai filosofi che hanno fondato il pensiero occidentale. Attraverso le voci di Parmenide, Ippocrate, Platone e Aristotele vediamo come la differenza di genere viene costruita e codificata, fino a diventare un pilastro dell'ordine sociale e della cultura giuridica greca. E, facendo esperienza di un passato da cui finalmente siamo in grado di prendere le distanze, possiamo provare a ripensare il nostro futuro.
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