Chi non si è mai trovato nella condizione di pensare "non è giusto!". Inutile negarlo, le condizioni di ingiustizia sociale permeano il vissuto quotidiano delle persone e spesso le portano a reagire in maniera disadatta. Ma quali sono le condizioni oggettive o percepite che portano le persone a sentirsi trattate ingiustamente? E quali sono le caratteristiche individuali, relazionali e contestuali che interagendo fanno si che alcune persone ne risentano di più? Gli autori hanno interrogato la Psicologia su questi temi utilizzando però un approccio interdisciplinare che permettesse dunque di affrontare quest'area di studio mettendo insieme dinamiche strettamente psicologiche, relazionali e di gruppo, di sviluppo e sociali. La prospettiva aperta dal libro è dunque chiara: se si vuole avviare un percorso virtuoso che consenta di ridurre l'ingiustizia sociale o di incanalarla verso esiti positivi occorre interevenire adottando un'ottica multidiciplinare che permetta a varie discipline di interrogarsi su quelle che sono le possibili strategie di azione.
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