Questo libro parla di ciò che dopo il Covid-19 non possiamo più ignorare. Il virus ha sospeso la nostra forma di vita e all'improvviso ha aperto la possibilità di ripensare non solo il nostro atteggiamento nei confronti delle malattie e della salute, ma anche il nostro rapporto con la natura, con le diseguaglianze e la solidarietà sociale. Qual è il ruolo della scienza oggi? Come deve essere la sua relazione con l'etica e la politica, che davanti al pericolo e all'incertezza sembrano dimenticare il discorso sui fini e sui valori a favore di procedure dettate dalla scienza? Nessuna decisione pubblica, nessuna misura drastica come un lockdown può giustificarsi sul solo piano dei mezzi, senza esplicitare in nome di che cosa essa è necessaria. Sono i fini a essere in questione innanzi tutto nel dibattito pubblico. Nell'epoca delle pandemie e del cambiamento climatico le coordinate del mondo in cui viviamo si sono trasformate. La realtà è sempre più interconnessa, e per modificarne le regole dobbiamo accettare il fatto che le nostre vite dipendono sempre più da fattori esterni, umani e non umani. La responsabilità non può più riferirsi alle azioni di un agente singolo, ma è responsabilità globale nei confronti della natura come casa comune e delle generazioni future. La salute inizia con la difesa dell'ambiente e con la prevenzione su un duplice livello, locale e globale: il potenziamento dei sistemi sanitari nazionali non potrà mai fare a meno di organismi politici sovra-nazionali che siano in grado di governare una realtà sempre più interconnessa. Relazione, responsabilità e salute hanno un significato nuovo. Per ripensare e costruire una salute globale dobbiamo cominciare da qui.
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