“liberiamoci Dai Principi Metafisici O Generali Sui Quali, Di Tempo In Tempo, Si è Basato Il Laissez-faire [...]. Il Mondo Non è Governato Dall’alto In Modo Che Gli Interessi Privati E Quelli Sociali Coincidano Sempre; Nè è Condotto Quaggiù In Modo Che In Pratica Essi Coincidano.” Così Scriveva Keynes Nel 1926 In Quell’illuminante Saggio Dal Titolo La Fine Del “laissez-faire”, Anticipatore Della Teoria Generale Dell’occupazione, Dell’interesse E Della Moneta, Sua Opera Maggiore. Oggi, Come O Più Di Ieri, Le Analisi Keynesiane Dimostrano La Loro Validità E La Loro Attualità Nella Constatazione Che Il Sistema Capitalistico Non è In Grado Di Autoregolarsi E Tracciano L’orizzonte Di Un Equilibrio Tra Interventismo Statale E Libera Impresa Che Si Pone Come Sfida Per Il Futuro. Postfazione E Sezione Antologica A Cura Di Mario Gregori.
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