«All'inizio la scrittura non registra che il debito»: così ha scritto Clarisse Herrenschmidt nel libro L'invenzione della scrittura, pubblicato da Jaca Book.
La prima parte di questo volume muove appunto da un commento delle tesi dell'autrice, mostrandone la pregnanza tematica per una scienza che pretenda di ricostruire il mondo arcaico della scrittura e delle umanità antiche. Il discorso si allarga così a un confronto fra antropologia e filosofia sul filo del problema generale della scrittura.
Tema ripreso nella seconda parte, in relazione a un celebre saggio di Lévi-Strauss volto a sfatare il pregiudizio razziale e le illusioni che da tempo accompagnano la sempre più problematica idea di «progresso». La questione che Sini solleva concerne la possibilità stessa di una «scienza» dell'uomo e in particolare concerne il confronto tra le culture: tema di scottante attualità, che affonda le radici nei presupposti stessi dell'atteggiamento scientifico in generale. Ne deriva un percorso critico acuminato e a tratti sorprendente.
Per Sini si tratta di delineare un nuovo modo di pensare il confronto e il dialogo tra le culture, a cominciare da una critica puntuale dei dogmatismi impliciti nella scrittura occidentale del sapere antropologico, per aprirsi a un senso solidale dell'umano che il nostro tempo in molti modi suggerisce e sollecita.
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