È il peccato la questione che oggi più fa scandalo della "Commedia" dantesca. Per l'uomo contemporaneo vi possono essere azioni sbagliate, malate, illegali, forse addirittura immorali, ma non peccaminose, perché la nozione di peccato fa parte di uno scenario "dogmatico" e pre-moderno, che più non ci appartiene. Eppure là dove si parla di peccato si chiama in causa la risposta del Singolo di fronte a una chiamata escatologica. In altre parole, siamo responsabili dei nostri peccati, non delle nostre malattie.Il saggio di Filippo Moretti analizza dettagliatamente i sette vizi capitali di Dante, mostrandone l'attualità anche per la cultura moderna, mentre il contributo di Enrico Cerasi discute l'irrevocabilità del peccato e del suo ricordo.
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