Insieme alla società intera la scuola è stata immersa, negli ultimi due anni, in una condizione straordinaria e drammatica, che solo una certa pigrizia dei media e l'insistente retorica delle istituzioni politiche e del mondo economico hanno potuto definire semplicisticamente come "chiusura". Le si addice di più il termine "sospensione", che nomina una serie di fenomeni: l'intermittenza della presenza "in carne ed ossa" in cui si è svolta la vita scolastica, l'inedita esperienza del tempo che ci è accaduto di vivere, ma anche l'esercizio di rallentamento e di riflessione che abbiamo avuto occasione di compiere, senza forse riuscire a concretizzarlo. In un senso più specifico, la parola evoca l'atto inaugurale della fenomenologia, che diventa, nell'ultimo dei contributi qui raccolti, il metodo di una originale ricerca sull'insegnamento della filosofia nelle scuole, il cui punto di partenza consiste nelle voci di studenti e docenti, invitati a soffermarsi su questioni non abituali né scontate.
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