Nel mondo del lavoro sembra essere in atto una rivoluzione culturale rispetto al modo in cui vengono percepite e vissute le naturali differenze tra le persone, quali quelle di etnia, cultura, genere, orientamento sessuale e abilità, e formule relative alla "inclusione delle diversità" stanno diventando per molte aziende un vero e proprio marchio di qualità. Se tuttavia in molti casi il desiderio di cambiamento è concreto, il rischio è che dietro a tali formulazioni si celino politiche e azioni destinate a un impatto reale limitato. Secondo questo libro, infatti, simili processi inclusivi partono spesso da premesse errate, quali non chiedersi chi includa chi e quanto l'inclusione lavorativa sia compatibile con l'attuale sistema socioeconomico. Con Di pari passo Fabrizio Acanfora, muovendo dalla sua esperienza personale, suggerisce un superamento del concetto di inclusione, proponendo di sostituirlo con quello di "convivenza delle differenze." Tale cambio di prospettiva invita innanzitutto a riconsiderare l'idea di normalità come dato statistico e non valoriale, scardinando la presunzione che esista un "consesso dei giusti" capace di accogliere paternalisticamente i "diversi." Pensare la differenza come normalità, riformulare il concetto di inclusione mettendo al centro la persona e affrontare le criticità strutturali di un sistema basato sulla disuguaglianza sono le reali questioni su cui ci invita a riflettere questo libro.
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