Riace e il suo sindaco, Domenico Lucano, sono un tutt'uno. Sono il simbolo di un'Italia per bene, solidale, impegnata contro l'esclusione, il razzismo e le mafie. Il simbolo di un miracolo possibile, quello di un'integrazione pacifica tra autoctoni e migranti, capace di realizzare un rilancio sociale ed economico. Un simbolo in controtendenza nell'Italia di Salvini e dei predicatori di odio, nell'Italia degli sprechi, della corruzione, della convivenza con le mafie, dell'egoismo localistico, del rifiuto del diverso. In questo contesto è intervenuto come un fulmine l'arresto di Lucano. Non per essersi arricchito o per avere sfruttato la sua carica, ma per il reato di solidarietà: per avere accolto e sostenuto i migranti anche forzando le regole. Un arresto che ha provocato la reazione spontanea di centinaia di migliaia di persone di ogni estrazione, per ribadire che l'esperienza di Riace deve continuare. A quell'esperienza, dalla nascita alle ultime vicende, è dedicato il libro di Chiara Sasso, che ne è stata da sempre partecipe.
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