Studioso e medico spagnolo, testimone delle persecuzioni contro ebrei e musulmani, autore di un libro esplosivo dal titolo "Gli errori della Trinità", Michele Serveto fu a lungo costretto a vivere sotto falso nome (Michel de Villeneuve) per sfuggire all'Inquisizione cattolica. Quando però giungerà nella protestante Ginevra, verrà arrestato e bruciato in una pubblica piazza per ordine di Giovanni Calvino. Era il 27 ottobre 1553 e Serveto aveva 42 anni. Il suo caso riecheggiò in tutta Europa, segnando l'inizio dell'idea moderna di tolleranza religiosa. Commentandone la morte a distanza di pochi mesi, l'umanista francese Sebastiano Castellione scrisse le celebri parole: "Uccidere un uomo non significa difendere una dottrina, ma solo uccidere un uomo". Oggi Michele Serveto rappresenta uno dei simboli più vividi e drammatici della lotta per la libertà di pensiero, accanto a Giordano Bruno e Galileo Galilei. Le sue idee sull'uomo nato libero e innocente, sul mistero della divinità che è rigorosamente unitario, sono sopravvissute alla distruzione del suo corpo e dei suoi libri. Questa biografia tradotta per la prima volta in Italia, farà sperimentare al lettore l'emozione dell'incontro con la vita e la morte di Michele Serveto, e sarà come un monito a essere sempre in prima linea nella difesa della libertà di coscienza. Introduzione di Adriano Prosperi.
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