Ci sono luoghi che richiamano la trascendenza: le “visioni di Zosimo” esplorate da C. G. Jung sono uno degli esempi più nitidi, ma anche crepuscolari, in cui le idee gnostiche si collocano in linea di continuità con l’alchimia e l’iniziazione ermetica. La verità che abitiamo è sempre e solo una verità tramandata ed ereditata come trasmissione da maestro a discepolo. Che noi rileggiamo qui e ora. La psicologia analitica ha riformulato una “nostalgia delle origini” nella quale il modello classico del passato ci aiuta a comprendere la psicogenesi del presente, alla ricerca di una nuova visione originale radicata nel pensiero di Jung. Il libro passa in rassegna una selezione di brani tratti dalle sue Opere, contestualizzandole secondo le ermeneutiche e gli approcci tradizionali cari allo psicologo zurighese. L’autore estende l’approccio classico di Jung all’alchimia con un ricco inventario di locuzioni e termini latini fedeli al padre della psicologia analitica, ripristinando quindi, e recuperando la poetica lirica con le allegorie sapienziali di C. G. Jung assieme all’approccio numinoso dei suoi scritti sullo gnosticismo, l’ermetismo e il pensiero ermetico. Il messaggio arcaico dell’alchimia greco-egizia ci insegna a capire come attuale non sia ciò che noi siamo, ma piuttosto ciò che diveniamo, ciò che stiamo diventando, ossia il nostro divenir-altro. Il presente, al contrario, è ciò che siamo e, proprio per questo, ciò che già non siamo più.
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