L'incredibile storia di Han van Meegeren, il pittore olandese che ha prodotto i falsi di Vermeer, ha ingannato gli stessi olandesi, ne ha venduto uno a Herman Goering e alla fine ha dovuto confessare il suo crimine per salvarsi dalla pena di morte, accusato di alto tradimento. Dopo il processo è diventato un eroe nazionale per aver imbrogliato i nazisti.
Queste confessioni furono un terremoto nella comunità pittorica dell'Olanda e del mondo intero, poiché le sue falsificazioni erano state accettate all'unanimità e, una di esse, il "Cristo in Emmaus", fu considerata il miglior Vermeer di tutte.
Questa finzione, basata su eventi reali, ci porta a riflettere sul concetto di autenticità nell'arte e sulla validità dei concetti tradizionali di verità e bellezza: un dipinto non è più bello quando viene scoperto come falso? Perché le persone perdono interesse per un'opera d'arte se non è autentica? Perché la natura umana non ci permette di godere dell'estetica di un falso Vermeer che ci piaceva prima di scoprire che fosse un falso? Il business dell'arte è una bufala?
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