© Chisokudo Publications 2017
A partire dalla seconda metà del 1800, dopo secoli di indifferenza e di isolamento, la cultura giapponese scopre la tradizione filosofica occidentale. Si inaugura una feconda stagione di traduzioni di classici, di viaggi in Occidente, che segnerà profondamente lo sviluppo della filosofia giapponese nel Novecento. In questo contesto di grande fermento, il pensiero di Keiji Nishitani risente profondamente dell’incontro con il Cristianesimo, con gli esistenzialisti europei e con Nietzsche, in particolare; suggestioni che si intrecciano in lui con la grande tradizione filosofica orientale dello zen. Cuore della sua filosofia è la scoperta dell’aspetto insensato e tragico della vita: tale supremo atto di negazione del significato dell’esistenza costituisce il punto di partenza per una nuova, più alta consapevolezza della vita, per una definitiva liberazione da tale negatività e per il risveglio della coscienza religiosa.
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