«Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio.» Federico Buffa e Carlo Pizzigoni hanno tenuto sottomano il consiglio di José Mourinho mentre scrivevano Storie mondiali, prima fortunata ed elogiata trasmissione su Sky e poi libro da leggere e conservare. Che oggi si arricchisce con tre capitoli totalmente inediti. La formula è però quella di sempre, perché il calcio non può essere ridotto a un pure interessante racconto di quello che è accaduto sul campo da gioco, ma deve incrociarsi con la storia, con la vita.
Per meglio comprendere il calcio, e vedere sotto una luce differente la storia, inserendoci una visione nuova, diversa: i Mondiali infatti, come dicono gli autori, «hanno scandito i tempi della nostra vita». Si comincia osservando le anime differenti del Brasile nel Mineiraço del 2014 e del Maracanaço del 1950, e si finisce con la celebrazione del Mondiale che l'Italia vinse ottanta anni fa, un torneo controverso e affascinante, disputato in casa di chi questa straordinaria competizione, la Coppa del Mondo, l'ha inventata. E ha permesso a questo gioco, che però esclusivamente gioco non è, di diventare il più amato di sempre.
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