Die Bezeichnung für »dumm« und »verrück« im Spanischen unter Berücksichtigung ihrer Entsprechungen in anderen romanischen Sprachen, insbesondere im Katalanischen und Portugiesischen

Die Bezeichnung für »dumm« und »verrück« im Spanischen unter Berücksichtigung ihrer Entsprechungen in anderen romanischen Sprachen, insbesondere im Katalanischen und Portugiesischen

Author
Ingo Nagel
Publisher
De Gruyter Mouton
Language
German
Year
1972
Page
349
ISBN
9783111581224,3484520310,9783484520318
File Type
pdf
File Size
17.4 MiB

La presenza di studi paralleli sulla lingua di quotidiani coevi pubblicati in altre località italiane e l'impostazione stessa dell'analisi, svolta su un corpus di due annate distanziate di vent'anni (1866/67 e 1886/87), permettono di operare dei confronti sui piani diatopico e diacronico che mettono in risalto lo stato e le tendenze della lingua giornalistica ottocentesca. Nella sostanza i mezzi espressivi dei quotidiani postunitari s'inseriscono sullo sfondo di una scrittura comune, campo d'interazioni e dinamiche linguistiche cosi sintetizzabili: 1. persistenza dei modi della lingua della tradizione letteraria e contemporaneo accoglimento dei fermenti innovativi osteggiati dai puristi ottocenteschi; 2. continua escursione fra toni alti, spesso altissimi, e toni bassi, raramente bassissimi; 3. oscillazione fra varianti morfonologiche, sintattiche, lessicali e tendenza alla loro stabilizzazione nella direzione di semplificazione e svecchiamento; 4. formazione e affermazione di moduli linguistici e paralinguistici tipici del linguaggio giornalistico. I rari scarti notati nella lingua dei giornali veronesi rispetto alla lingua di quelli di città meno periferiche (in particolare di Milano) consistono in una maggior rigidezza e nella tensione a non scendere all'uso di forme più libere e aderenti al parlato locale, per non rivelare il provincialismo che pesa sulla città veneta (territorio decaduto dal periodo luminoso della Serenissima Repubblica di Venezia) da poco entrata a far parte della compagine nazionale. Ma nella progressione diacronica si assiste ad una maggior disinvoltura da parte dei giornalisti veronesi nel maneggiare la lingua, cosi che le ampollose forme letterarie si attenuano e lasciano più spazi a forme dell'uso vivo, anche dialettali. L'aver esaminato due annate separate da un ventennio si dimostra altrettanto proficuo per l'individuazione dello sviluppo e dell'affermazione di aspetti specifici dello stile giornalistico, come risulta evidente nel capitolo dedicato allo stile che analizza, tra l'altro, le tecniche di strutturazione del testo (procedimenti congiuntivi e procedimenti aggiuntivi), lo stile 'obiettivizzante', i titoli.

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