Attivista, intellettuale e saggista, Mario Mieli fu impegnato in un lavoro di scrittura pervasa da intenzioni politiche innovative che lo hanno reso uno dei protagonisti più radicali della storia culturale italiana del secolo scorso. Strumento indispensabile per comprendere l'evoluzione del suo pensiero, questo volume ne compendia le intuizioni che hanno anticipato il dibattito contemporaneo sugli studi di genere e queer. Scritti teorici e politici, articoli e interviste per la prima volta presentati in maniera organica ne delineano la ricerca che si espresse nella partecipazione ai primi collettivi italiani di liberazione omosessuale per poi confluire in un percorso personale e in una visione della società in chiave anticapitalistica. Accompagnati da un'introduzione e da una biografia critica, gli interventi raccolti spaziano dalle osservazioni sull'attivismo e sull'esperienza omosessuale degli anni settanta, al posizionamento all'interno o a margine del movimento, dalla politica e dall'estetica del travestitismo e della transessualità, alle preoccupazioni e convinzioni ecologiste e antimilitariste.
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