Ale/Sandra Cane mette insieme in queste pagine i pezzi di un autoritratto la cui forma è appassionatamente instabile, mutevole, aperta. Una riflessione in cui la teoria si fa carne sul senso di costruire e distruggere ogni giorno la propria identità. Il corpo come trappola che rischia di imprigionarci. Il corpo che ascolta, si trasforma, compenetra la mente, e diventa mezzo attraverso cui immaginare una via di fuga. Il sesso come utopia creata dal potere, riflesso scintillante delle sue dinamiche piú oscure. E il sesso come strumento di lotta contro quello stesso potere, ordigno in grado di far deflagrare il suo ordine osceno. Il corpo e il sesso vissuti nella fluttuazione dell'istante come unica possibilità di liberazione. Il sé come campo di una battaglia in cui molte volte si ha la tentazione di arrendersi, di nascondersi e mimetizzarsi, di adeguarsi al mondo cosí com'è.
Just click on START button on Telegram Bot