No (1881) è, per ritmo, struttura, coerenza, il migliore dei romanzi di questa prima maniera. Si sviluppa con rigorosa sequenzialità attorno alla protagonista, una donna anticonformista e ribelle, cinica ed arrivista; che rifiuta la società e le sue ipocrite convenzioni; che calpesta chiunque le attraversi la strada; che finirà mantenuta del duca di Rivola, da cui si farà alfine sposare. Una donna intellettuale, comunque, che non legge versi d’amore e prose di romanzetti come troppi personaggi femminili della letteratura ottocentesca, ma Machiavelli e Ferrari, Spencer e Sofocle, Sant’Ambrogio e Tertulliano. Una donna che crede solo in se stessa, come l’autore del romanzo, e che pronuncia sul resto il suo superbo no, assumendo una dimensione ed una profondità che vanno oltre la pagina
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