Una raccolta arbitraria, faziosa e parziale delle poesie più rappresentative dell'età repubblicana. Da Saba a Cavalli, passando per Pasolini, Giudici, Merini e Zanzotto tra gli altri, la poesia civile ha raccontato le contraddizioni e la storia dell'impegno nel nostro paese. Come scrive il curatore del volume: "La vera poesia è un luogo dove mantenere aperto un interrogativo, dove non rinunciare mai alla complessità, sapendo però che quell'interrogativo di per sé non può cambiare il mondo, naturalmente, e che la complessità non difende dalle decisioni. La poesia e le sue voci discordanti aiutano magari a schierarsi senza rinunciare a capire (perché chi lotta per qualcosa non ha il diritto di essere stupido)".
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