Ritorno alla percezione - dunque alla soggettività - e significato della realtà. Entro questi due sconfinati perimetri si modulano le domande cruciali di Senso e non senso. C'è una rivolta sempre in atto nell'uomo che si trova a fare i conti con la ragione, un'apostasia che lotta dall'interno contro ogni tentativo di sistematizzazione razionale, e ripone il suo nuovo credo nel fervore dell'istante, nell'esplodere di una vita individuale, nella "premeditazione dell'ignoto". Merleau-Ponty, in questa raccolta di scritti che il Saggiatore ripropone con la storica introduzione di Enzo Paci, interroga le direzioni di alcuni geniali ribelli che hanno localizzato questa rivolta nella letteratura e nella poesia, nella pittura e nel cinema, nella psicologia e nella militanza politica. Proprio in queste "scienze dell'uomo", per il filosofo, si dà una verifica esemplare e concreta delle minacce creative che attentano alla solidità della ragione: l'infinita germinazione della pittura di Cézanne, il metafisico nel primo romanzo di Simone de Beauvoir, l'esempio scandaloso di Sartre, l'applicazione della Gestaltpsychologie al cinema, fino ai rapporti tra Hegel e l'esistenzialismo, tra la fenomenologia e il marxismo, tra l'uomo e l'eroe. Ma ogni "volontà singola", avverte l'autore, non si esaurisce in se stessa. Un messaggio ininterrotto viene veicolato attraverso romanzi, poesie, film, ideali, e innesca una serie di contatti tra uomo e uomo, riproponendo il grande tema della comunicabilità e dell'espressione...
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