Da un lato ci sono 1.300 milioni di persone che aspirano a vivere nel benessere a ogni costo; dall'altro 300 milioni circa che quel benessere non hanno intenzione di perderlo. Non è più questione di ideologie, la posta sul piatto è molto più basilare: materie prime, petrolio, mercati, tecnologia. In una parola, la sopravvivenza e un nuovo equilibrio di potere. La battaglia tra Stati Uniti e Cina per il controllo globale è appena cominciata. Nessuna mossa è esclusa.«In Zambia i cinesi stanno costruendo una ferrovia di 1.800 chilometri. In Sudan la diga di Merowe sul Nilo, un progetto da 1, 8 miliardi di dollari. In Etiopia la maggiore diga del continente, in Nigeria lanceranno il primo satellite per le telecomunicazioni, in Uganda stanno introducendo nuovi farmaci antimalaria e in Tanzania farmaci antiretrovirali contro l'AIDS, in Kenya la radio di Stato cinese ha aperto una stazione che trasmette programmi per 19 ore al giorno.»Dall'Africa al Pacifico, Alessandro Spaventa e Salvatore Monni collezionano storie di vita e di affari, spionaggio e impresa, satelliti e petrolio, per spiegare perché le relazioni Usa-Cina sono oggi a un delicato punto di svolta, fra la crisi globale e il nuovo corso della politica americana. «La Cina sarà anche solo un 'competitor' e non un nemico, come ha sostenuto Obama, ma sta tirando fuori i denti per prepararsi ad affrontare a viso aperto la maggiore potenza del mondo. L'aquila è in difficoltà, si dibatte. Il drago, uscito dalla tana, è pronto a mordere.»
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