Alla fine della seconda guerra mondiale, le forze d'occupazione americane introdussero in un Giappone sconfitto e umiliato nuovi sistemi per migliorare l'efficienza e la qualità dell'industria: tra questi, il principio del miglioramento continuo – lento e graduale –, ideale in un paese traumatizzato e privo di risorse. I giapponesi lo impiegarono con proverbiale successo e inventarono un nome per definirlo: Kaizen, da kai (cambiamento) e zen (migliore), «il cambiamento per il meglio». Negli anni Ottanta il metodo ritornò perfezionato in USA ed è tuttora applicato con successo nel mondo delle imprese. È merito di Maurer se il Kaizen viene oggi utilizzato anche in ambito personale per trasformare le nostre esistenze senza fatica né paura.
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