La fortuna critica dei fabliaux è andata regolarmente crescendo nel corso degli ultimi decenni. Il Medioevo francese ci ha lasciato circa centocinquanta di questi poemetti in rima baciata, generalmente di ottonari, lunghi poche centinaia di versi, e di contenuto per lo più erotico, se non francamente osceno. La scommessa che il curatore di questo volume (...) ha proposto all'amico direttore della collana, e di cui un editore coraggioso ha accettato di farsi complice, è di fingere che nell'epoca in cui viviamo nè le parole, né le cose facciano più paura, nemmeno nei titoli. Ma sarà poi davvero così? (A. Barbero)
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