«La domanda che bisognerebbe porsi è: un paese può reggersi sullidea di ridurre i salari e porre come prospettiva soltanto il 'lavoro povero? Ricollocare il lavoro al centrodelle politiche diventa oggi il compito vero del movimento sindacale. È indispensabile ricostruire una ragione nei redditi, ricostruire una relazione tra la persona e il suo lavoro, ricostruire la relazione tra dignità e lavoro. Precarietà e 'lavoro povero determinano un mondo in cui alla fine si privano le persone di autonomia e autosufficienza. Del lavoro bisogna avere cura. Cura significa rispettarlo, cura è definirne e tutelarne i diritti, cura è qualificarlo, cura è innovarlo, cura è welfare, cura è formazione, cura è una pensione dignitosa a conclusione di una vita di lavoro. Il lavoro, ancora, va creato: perché senza lavoro anche il benessere, i progetti, le scelte delle persone sono in discussione. Aver cura del lavoro porta ad aver cura del paese».
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