« Come Oliver Sacks, Joshua Foer sonda i misteri del nostro cervello calandoli in un più vasto orizzonte filosofico e culturale. »
The New York Times « Un libro appassionante, un tributo allo straordinario potere della mente... ci dimostra che il cervello umano è capace di imprese epiche. »
The Washington Post Quaranta giorni. È il tempo che ciascuno di noi spreca in media ogni anno per rimediare a ciò che dimentica: per andare a recuperare il cellulare lasciato chissà dove, per cercare le chiavi di casa o per rintracciare informazioni importanti. Joshua Foer rientrava a pieno titolo in questa media, ma dopo un anno di allenamento si è ritrovato alla finale del Campionato statunitense della memoria. Dunque la memoria si può davvero migliorare, chiunque può riuscire a imparare 1528 numeri a caso in un'ora e ricordarseli tutti, come il pluricampione del mondo Ben Pridmore. Ripercorrendo la storia della mnemotecnica dall'antica Grecia ai giorni nostri e illustrando metodi concreti grazie ai quali possiamo tenere a mente le informazioni che ci interessano, Joshua Foer ci dimostra che «in ognuno di noi si nasconde un piccolo Rain Man». Che la memoria è un dono che tutti possediamo ma di cui spessissimo ignoriamo le potenzialità. «Che cosa ha significato per l'individuo e per la società» si chiede Foer «il passaggio da una cultura fondata sulla memoria interna a una cultura basata sulle memorie immagazzinate al di fuori del cervello? Tutto questo per noi è stato senz'altro un guadagno, ma con che cosa l'abbiamo barattato? Come affrontiamo il fatto di aver perso la memoria?» A queste e a molte altre domande cerca di rispondere il saggio di Joshua Foer, che ha suscitato un grande interesse nella stampa e nel pubblico degli Stati Uniti.
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