Il Covid19 ha fatto riconsiderare nella scuola italiana il ruolo delle tecnologie didattiche. Dal marzo 2020 la necessità del fare "DAD" ha messo d'emblée i docenti italiani a improvvisarsi "docenti a distanza". Tolte le eccezioni, in massima parte è stato un lodevole tentativo di non interrompere il contatto con studenti e famiglie. Ma senza le premesse che una "formazione a distanza" richiede: una chiara progettazione dell'offerta formativa, la formazione dei soggetti chiamati in causa, l'attenzione a privacy e sicurezza degli utenti. Nella prima parte sono illustrate le premesse metodologiche, le normative e le linee organizzative in vista di future applicazioni. Con particolare attenzione al tema della privacy e dei regolamenti e misure di sicurezza opportune.La seconda parte è sviluppata attorno alle indicazioni che l'autore ha preparato tra marzo e aprile, in pieno lockdown, per i docenti dell'Istituto che dirige: 250 docenti di discipline di Liceo Scientifico SA e ITIS. Dove le tecnologie didattiche erano presenti, ma poco o nulla utilizzate per la DAD. Infine le indicazioni e suggerimenti per l'a.s. 2020/21 e oltre. Per non disperdere le esperienze nate, pensando ad applicazioni blended possibili. Puntando alle tecniche didattiche che meglio si prestano alla didattica a distanza.
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