Proclo. Dialettica, anima, esegesi

L'importanza delle questioni filosofiche che Proclo solleva, nonché la vastità e la varietà della sua produzione, sollecitano la ricerca di una chiave di lettura capace di restituire un'immagine complessiva dell'autore e del suo ruolo nella storia del pensiero antico. Questo libro la individua nell'interazione fra molteplici fattori: la concezione dell'esegesi, metafisica ed esistenziale o, meglio, esistenziale perché metafisica; l'indagine sull'anima e sulle sue facoltà conoscitive, da cui emerge, sullo sfondo del dissidio dottrinale fra Plotino e Giamblico, l'esigenza di garantire anche alle anime individuali un'epistemologia rivolta ai livelli superiori dell'essere; la dialettica intesa quale struttura argomentativa che, riproducendo nella consequenzialità logica del metodo le leggi della causalità operanti nel mondo dell'essere e del divino, consente di costruire una teologia in forma scientifica. Nel platonismo di Proclo confluiscono molte anime della riflessione antica; il travaglio di pensiero cui egli dà voce sorge dalla necessità di rispondere a pressioni contingenti, dibattiti di scuola, influenze di tradizioni estranee. In un contesto così ricco di tensioni e perfino di contraddizioni apparentemente insanabili, egli cerca ancora una composizione, spinto dall'intento di garantire continuità all'insegnamento platonico senza cedere a derive irrazionalistiche. Forte della perdurante fiducia nel razionalismo ellenico, persegue il suo scopo in nome di una coerenza che si pretende totale. Ed è proprio il concetto di 'totalità' a conferire valore all'indagine su singoli problemi esegetici, all'articolazione del sistema, alla vita stessa del filosofo.