Nel corso del Settecento in Europa l’affermazione dello Stato moderno comportò un pieno e omogeneo controllo dei governi sul territorio, con la definizione dei confini statali, fino ad allora fluidi e imprecisi. È l’epoca della cartografia, ossia della formalizzazione dei confini che diventano, anche in senso militare, frontiere. Questa originale ricerca indaga l’impatto di tali dinamiche generali nelle comunità che vivevano a cavallo del confine tra Stato Pontificio e Regno di abituate a regolarsi senza intromissioni del governo centrale furono oggetto di un disciplinamento peraltro non del tutto riuscito.
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