Pubblicato originariamente nel 1975, questo libro ha segnato una svolta nella ricerca sull'idealismo classico tedesco, imponendosi presto come felice e organico tentativo di comprensione in chiave originale della filosofia hegeliana, dalla "Fenomenologia dello spirito" al ciclo delle lezioni berlinesi. Il volume viene oggi riproposto in edizione rivista e aumentata nella convinzione che costituisca tuttora un imprescindibile punto di riferimento per inquadrare un'intera fase storica anche nella prospettiva delle scienze matematiche e naturali. Definendo la filosofia "il proprio tempo appreso nel pensiero", Hegel condensa in una sola frase i nodi più complessi della sua opera. Cosa significa per lui pensare il suo tempo? Qual è il senso della corrispondenza fra struttura sistematica e campo dei mutamenti storici? Quale il rapporto fra la civetta della filosofia, che interpreta coscientemente l'epoca, e la talpa dello spirito, che la trasforma inconsciamente attraverso il suo cieco lavorio?
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