Lanciano (CH), 2005; br., pp. 168, cm 13,5x20,5.(Processi culturali e formativi). Il viaggio attraverso la civiltà greca percorre inevitabilmente i sentieri dell'oralità quale dimensione della comunicazione e dell'educazione. Di qui, la necessità di considerare la forte incidenza comunicativa ed educativa che l'oralità ancora oggi ricopre nella società. La parola "parlata", recitata e poi scritta, era formativa in Grecia in quanto modalità comunicativa primaria di un universo sociale, in quanto espressione delle esigenze dell'intera comunità perché sintesi di comunicazione, socializzazione ed educazione. In tal senso, la Grecia rappresenta un riferimento obbligato, la culla in cui la parola ha potuto, quasi naturalmente, sprigionare la propria funzione formativa e divenire oggetto ed elemento principale del percorso di formazione, facendo parallelamente da protagonista nelle riflessioni filosofiche e nelle elaborazioni pedagogiche. Il messaggio educativo tramandato oralmente dall'aedo arcaico si trasferisce nel testo scritto e su questo si formano le giovani generazioni; su Omero, su Esiodo, sui Urici e sui tragici, si forma il polites che rimarrà nella memoria storica e il cui modello educativo infarcirà l'educazione dei giovani aristocratici romani.
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