Hitler e il suo autista stanno viaggiando in campagna. All'improvviso... bang! Hanno investito un maiale. Hitler all' "Stavolta va' a scusarti con il contadino!" L'autista ubbidisce. Torna indietro soltanto un'ora dopo, ubriaco fradicio e con in mano un gran cesto di salsicce e regali. Hitler sbalordito, "Santo cielo, ma che diavolo sei andato a dire al contadino?" Risponde l' "Sono entrato dicendo semplicemente 'Heil Hitler, il maiale è morto!', al che mi hanno riempito di regali".
Questa è una delle tante barzellette che circolavano in Germania ai tempi del Terzo Reich, nei vicoli delle città, nelle taverne, negli scantinati dei cabaret di Berlino finché la censura non le proibì definitivamente. Herzog le raccoglie e ci riporta nel quotidiano della Germania del Terzo Reich e persino nei campi di concentramento, in un viaggio che ripercorre tutte le vicende della Germania nazista e la sua escalation di atrocità e follia. Una ricerca che, seguendo il fil rouge della comicità del tempo, tocca anche le commedie cinematografiche e in generale l'umorismo voluto dal regime come sottile ma fondamentale mezzo di propaganda, i film girati all'estero, da Il grande dittatore a La vita è bella, e le trasmissioni radiofoniche della Bbc in cui si poteva ironizzare apertamente su Hitler.
Un saggio accurato che offre uno spaccato comico e a un tempo crudissimo di un'epoca terribile e fondamentale per la storia contemporanea.
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